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Pisa

Pisa (www.comune.pisa.itwww.vacanzeinversilia.com)

Distanza da Forte dei Marmi circa 35 Km, facilmente raggiungibile in auto (30 min.) e in treno (la stazione di Pisa S. Rossore è molto vicina alla Torre). Vista l’impossibilità di sintetizzare questa città in una pagina daremo di seguito solo alcuni spunti per una visita.
Da sempre legata al mare (il primo porto fu di origine Etrusca) ed al commercio che si sviluppava anche verso l’entroterra seguendo il corso del fiume Arno, Pisa conobbe il massimo splendore in epoca medioevale quando divenne una potenza navale contendendo la supremazia sul Mediterraneo a Genovesi, Veneziani e Saraceni. Di questo periodo sono i monumenti più belli della città: piazze (“Piazza dei Miracoli”, Piazza dei Cavalieri), chiese (Cattedrale di S. Maria Assunta, S. Michele in Borgo, S. Maria della Spina), palazzi (Palazzo della Carovana, Palazzo Mediceo, Palazzo Toscanelli, Palazzo Reale) e torri (“Torre Pendente”, Torre dei Gualandi, Torre del Campano).
Fra di essi il più suggestivo e rappresentativo è senza ombra di dubbio la Piazza della Cattedrale. Efficacemente ribattezzata da Gabriele D’Annunzio “Piazza dei Miracoli” per lo stupore che si dipingeva sul volto di tutti coloro che si affacciavano per la prima volta su di essa, nel 1987 è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Maestosi e candidi questi monumenti ci appaiono improvvisamente, adagiati su un verdissimo prato, ammantati dal silenzio contemplativo di un’immensa piazza. Delimitata a nord dall’imponente Cimitero Monumentale (1277), all’interno del quale si possono ammirare splendidi affreschi trecenteschi e sarcofagi di età romana, e a sud dallo Spedale Nuovo (1257), attualmente sede del Museo delle Sinopie, la piazza è caratterizzata nella sua parte centrale dalla Cattedrale (1064), dal Battistero (1152, il più grande d’Italia) e dalla celeberrima Torre Pendente (1173, alta più di 55 m.). Questi edifici, in stile romanico pisano contaminato da influenze classiche, bizantine e islamiche sono un tripudio di colonne, marmi, bassorilievi, sculture, mosaici e affreschi. Per tutti coloro che volessero approfondire la conoscenza di queste meravigliose opere d’arte consigliamo una visita al Museo delle Sinopie e al Museo dell’Opera del Duomo situato nell’adiacente Piazza dell’Arcivescovado. La vista della sola piazza val bene un viaggio a Pisa!
Ricordiamo ancora l’affascinante Piazza dei Cavalieri (ristrutturata in epoca rinascimentale) sulla quale si affacciano Palazzo della Carovana (attualmente sede della Scuola Normale di Pisa), la Torre dei Gualandi (o Torre della Fame, in cui pare sia stato imprigionato il Conte Ugolino della Gherardesca), il Palazzotto del Capitano, il Palazzo dell’Orologio, il Palazzo dei Priori e la Chiesa di S. Stefano dei Cavalieri (nella quale si trovano una scultura di Donatello, affreschi del Vasari e molti trofei di guerra). Sicuramente una visita meriterebbe anche il Museo Nazionale di S. Matteo all’interno del quale sono conservate opere di artisti del calibro di Masaccio, Ghirlandaio, Donatello, Beato Angelico e Giunta Pisano.
Eventi: Festa di San Ranieri (16-17 giugno).
La festa del Santo Patrono inizia la sera del 16 giugno quando al sopraggiungere del tramonto la gente scende in strada lasciandosi trascinare dalla folla fra i banchetti allestiti nei vicoli del centro storico. Dopo un lungo vagabondare tutti si ritrovano sui lungarni per poter ammirare uno spettacolo suggestivo: la luminara. Decine di migliaia di lumini a cera che disegnano i contorni dei palazzi, dei ponti e delle chiese si specchiano sulle acque del fiume silente restituendoci un’immagine più intima e più magica di questa città. Alle 23,30 la magia prende forme diverse con il magnifico spettacolo pirotecnico.
Il giorno seguente (il 17) nel tardo pomeriggio ha luogo la sfilata storica in memoria dei fasti della potente Repubblica Marinara che prelude la regata dei quattro quartieri storici di Pisa. Gli equipaggi si sfidano su un percorso controcorrente di 1500 m. al termine del quale un elemento dell’armo deve arrampicarsi su un canapo per raggiungere la sommità di un altissimo pennone su cui è sistemato l’azzurro palio simbolo della vittoria. La regata in questo modo intende rievocare la battaglia di Lepanto durante la quale le navi dei Cavalieri di Santo Stefano si gettarono all’arrembaggio della nave ammiraglia della flotta Turca per impadronirsi del vessillo da battaglia (la “Fiamma”) che sventolava sul suo pennone (lo stendardo, recentemente restaurato, è conservato nella Chiesa di S. Stefano dei Cavalieri).


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